Si sposano divinamente ai piatti di lesso, hanno un sapore forte e aromatico, toni piccanti ed esaltano il gusto delle pietanze meno saporite. Stiamo parlando di senape e mostarda, due salse di accompagnamento molto amate e diffuse sulle tavole degli italiani. Ma la domanda sorge spontanea: senape e mostarda sono la stessa ricetta? La risposta è molto semplice: no! Vi è una grande differenza tra senape e mostarda e, sebbene si tratti di salse che hanno una serie di ingredienti in comune, le due preparazioni hanno aspetto, consistenza e sapore assai diversi.
Per fare la senape ci vuole un seme
La salsa alla senape che utilizziamo in cucina è un condimento ottenuto dai semi polverizzati di senape, una pianta originaria dell’Asia, appartenente alla famiglia delle Crocifere. Gli ingredienti della senape variano da Paese a Paese, combinati in modo da dare vita a diversi tipi di preparazioni dal sapore più o meno intenso a seconda delle spezie utilizzate. In Italia la ricetta prevede l’utilizzo di una miscela di:
- semi di senape bianca
- semi di senape nera
- aceto
- olio
- sale
- zucchero
Altre varianti rinomate e molto apprezzate sono la senape francese, soprattutto la senape di Digione, particolarmente piccante e saporita, e la “moutarde à l’ancienne” una senape all’antica in grani, molto conosciuta e sempre più apprezzata in Italia, composta in parte da semi di senape interi che conferiscono una consistenza particolarmente granulosa e un gusto inconfondibile.
Senape classica e senape in grani
Regione che vai, mostarda che trovi
La mostarda è un condimento tipico dell’Italia settentrionale, dal gusto piccante ma dall’anima zuccherina, che ben si accompagna a bolliti, arrosti, formaggi stagionati e, per chi ama gli abbinamenti più arditi, anche a pesci affumicati. Gli ingredienti della mostarda sono frutta di diversa tipologia, aromi, zucchero e, appunto, la senape, componente immancabile che le dona le tipiche note pungenti.
Come per la salsa alla senape, anche per la mostarda esistono moltissime versioni e solo in Italia, nella quale questa preparazione è molto diffusa, le ricette variano da regione e regione. La più popolare è sicuramente la mostarda di Cremona, nella quale si utilizzano diversi tipi di frutta, ma molto conosciute sono anche la mostarda mantovana – con mele cotogne –, quella di Voghera, la mostarda piemontese – a base di mele cotogne, pere, nocciole e mosto di vino –, la mostarda veneta e la romagnola, che prevede, tra gli altri ingredienti, anche l’utilizzo delle prugne.
Mostarda di frutta
Le parole sono importanti: perché senape e mostarda vengono confuse
Sebbene, come abbiamo visto, esista una grande differenza tra senape e mostarda, molto spesso le due salse vengono confuse. È probabile che il fraintendimento abbia una spiegazione linguistica: in Francia e in Gran Bretagna, infatti, la senape viene chiamata con un termine molto simile a mostarda (“moutarde” in francese e “mustard” in inglese, entrambi derivanti dal latino “mustum ardens”, letteralmente “mosto che arde”) e questo ha generato non pochi equivoci.
Ma basta anche spostarsi tra una regione italiana e l’altra per sperimentare come la parola “mostarda” assuma significati differenti nel nord e nel sud del Paese: mentre nelle aree settentrionali per mostarda si intende un preparato a base di senape e frutta candita, nel Meridione il termine viene utilizzato per indicare prodotti dolciari a base di mosto d’uva.
Una conferma del fatto che senape e mostarda sono due preparazione che possono avere davvero mille sfumature, anche linguistiche.
Senape gialla e mostarda di frutta a confronto